6 gite per tener viva la memoria sui sentieri della Grande Guerra

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In ricordo delle vittime della Grande Guerra: l'ossario di Douaumont
© Francis Meslet - In ricordo delle vittime della Grande Guerra: l'ossario di Douaumont

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 14 novembre 2017, aggiornato il 21 settembre 2022

Nel 2018 si festeggiano i 100 anni dalla fine della Grande Guerra. I vecchi combattenti se ne sono andati ormai tutti, ma questo non è un buon motivo per perdere la memoria. Partiamo dunque verso l'est e il nord della Francia per celebrare la pace tra tombe e foreste.

Trovare dei riferimenti al Memoriale di Verdun

Il Memoriale di Verdun
© Francis Meslet - Il Memoriale di Verdun

Comprendere. Analizzare. Ricostituire. Trasmettere. Qui gli storici ci prendono per mano. Inaugurato nel 2016, questo museo interamente ripensato ci racconta la battaglia più lunga della Grande Guerra, vista dai due lati della no man's land.

Esplorare i campi delle granate di Verdun

I sinuosi campi con granate di Verdun recano ancora le tracce della guerra
© Francis Meslet - I sinuosi campi con granate di Verdun recano ancora le tracce della guerra

Davanti a queste vallette verdeggianti ci si potrebbe quasi dimenticare della violenza che le ha disegnate. Ma se guardate più da vicino, vedrete che la terra sulla quale camminate porta ancora, dopo 100 anni, le stigmate dei combattimenti.

Passeggiare all'Ossario di Douaumont

Le croci bianche dell'Ossario di Douaumont
© Francis Meslet - Le croci bianche dell'Ossario di Douaumont

Con le lunghe file di croci bianche allineate alle pietre scolpite del chiostro, la simmetria esegue qui, all'interno come all'esterno, un solenne componimento funebre. Un momento di silenzio e di raccoglimento, come per assaporare meglio, uscendo, la dolcezza dell'aria.

Attraversare le trincee di Bois brûlé (legno bruciato)

Le trincee di Bois brûlé
© Francis Meslet - Le trincee di Bois brûlé

Due stretti solchi, da una parte e dall'altra. Due campi che si fronteggiano. Un secolo più tardi, tutto intorno, sono spuntati gli alberi. La distesa ostile è diventata una foresta ricoperta di muschio e il vostro pellegrinaggio una passeggiata bucolica.

Raccogliersi in preghiera alla cappella di Nauroy

La cappella di Nauroy
© Francis Meslet - La cappella di Nauroy

Con le sue pietre bianche, la cappella di Nauroy ricorda con sobrietà che qui un intero villaggio è stato cancellato dalla carta e mai più ricostruito. Non lontano da qui, potrete entrare anche nella bella cappella russa di Sant'Ilario il Grande e salire la gradinata del Blanc-Mont, il memoriale americano.

Meditare alla radura di Rethondes

La radura di Rethondes, dove fu firmato l'armistizio
© Francis Meslet - La radura di Rethondes, dove fu firmato l'armistizio

Nel cuore della foresta di Compiègne, questa radura è stata scelta per la sua tranquillità e il suo isolamento. Il vostro pellegrinaggio termina qui, dove è stato firmato l'armistizio tra la Francia, i suoi alleati e la Germania, l'11 novembre 1918.

Per Émilie Guilhen

Progettista-redattrice e creatrice editoriale a Parigi.

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