24 ore al Relais de Chambord, sulle tracce dei re di Francia

La vita in castello

Valle della Loira

Anne-Emmanuelle THION
© Anne-Emmanuelle THION

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 11 gennaio 2019

Ad appena 50 metri dal castello di Chambord, nella Valle della Loira, questa antica stazione di posta è stata trasformata nella primavera scorsa in un delizioso ed elegante hotel che rievoca l’atmosfera delle case di campagna. E con una vista impareggiabile sul più straordinario dei castelli della Loira che festeggerà il suo 500° anniversario nel 2019.

Ore 9:00: una location eccezionale

Anne-Emmanuelle Thion
© Anne-Emmanuelle Thion

Al mio arrivo, sorpresa! Scopro la stupefacente facciata nord immaginata dall’architetto Jean-François Wilmotte, incaricato delle opere di ristrutturazione e ampliamento. Lo spirito contemporaneo fatto di linee verticali e ardesia sottolinea al meglio l’esuberanza dell’architettura rinascimentale del Castello, senza tuttavia rubarle la scena.

Ore 9:15: come a casa

Anne-Emmanuelle Thion
© Anne-Emmanuelle Thion

Un camino, una libreria e una collezione di annaffiatoi antichi! Entrando nella hall ho l’impressione di trovarmi in una casa di famiglia dove ogni oggetto ha da raccontare una storia. Tutti minuziosamente scelti e messi in scena da Marie-Laure Jousset, la madre del proprietario, già design director del Museo nazionale di arte moderna del Centre Pompidou.

Ore 11:00: una camera tra boschi e torrette

Anne-Emmanuelle Thion
© Anne-Emmanuelle Thion

Camera con o senza vista? Eccomi in una delle 55 camere e suite dove campeggiano grandi fotografie in bianco e nero firmate Jean Grisoni che rievocano il paesaggio esterno. Prima di una bella passeggiata tra i boschi, approfitto del morbido comfort della camera arredata con materiali e colori teneri, e mi godo la splendida vista, vero e proprio quadro vivente.

Ore 13:00: pranzo al “Grand Saint Michel”

Anne-Emmanuelle Thion
© Anne-Emmanuelle Thion

In Sologne, l’art de vivre alla francese si declina anche nei prodotti gastronomici locali! Nell’outdoor col pavimento in tufo, la pietra tipica della regione, o nell’accogliente sala da pranzo dalle linee pulite dove le lampade firmate Marcel Wanders spandono una nota poetica, piatti semplici ma gustosi si sposano a meraviglia con i vini della Loira, in primo piano nel menù… Una pausa regale!

Ore 15:00: in nella Tenuta

Ludovic Letot
© Ludovic Letot

Sapevate che la Tenuta nazionale di Chambord, con i suoi 5.440 ettari e i 32 chilometri di mura, è il più grande parco forestale recintato d’Europa? Impossibile esplorarlo tutto. Propendo allora per una passeggiata in bicicletta. Anche qui il panorama non delude! Respirando l’aria pura prometto a me stessa di ritornare in questi luoghi per osservare i cervi in amore in un’alba brumosa di una giornata autunnale.

Ore 17:00: un tè davanti al camino

Anne-Emmanuelle Thiot
© Anne-Emmanuelle Thiot

Per l’ora del tè o dell’aperitivo, niente di più indicato del bar tappezzato di boiserie in caldo legno. Soprattutto se il fuoco crepita nel camino ornato con la salamandra, omaggio al re di Francia Francesco I di cui era l’emblema, accompagnata da un misterioso motto: "nutrisco et extinguo", che tradotto sarebbe "mi nutro del fuoco buono e tengo lontano il fuoco cattivo". Godendomi il delizioso calore del camino, penso allo straordinario destino di questo grande re che diede impulso alle costruzioni e il cui nome resta associato alle più belle realizzazioni del Rinascimento.

Ore 18:00: pausa benessere

Anne-Emmanuelle Thiot
© Anne-Emmanuelle Thiot

La dolcezza del vivere, così particolare sulle rive della Loira, impregna lo spazio benessere dove è piacevole ritrovare le energie con un trattamento modellante targato Esthederm o una pausa relax tra hammam e sauna. Il non plus ultra per diventare tutt’uno con questa luce impalpabile è l’originale bagno bollente en plein air con vista sul fiume Cosson, l’altra faccia bucolica del Relais de Chambord.

Ore 9:00: Chambord, arrivo!

Anne-Emmanuelle Thion
© Anne-Emmanuelle Thion

A forza di contemplare questa formidabile foresta di tetti, guglie e comignoli (ben 282!), anche mentre gusto una memorabile colazione outdoor, il castello di Chambord ha finito per sembrarmi familiare. Ma non vedo l’ora di visitare l’interno, a cominciare dallo scalone a doppia elica che sarebbe ispirato a Leonardo da Vinci. Addio Relais, Chambord, arrivo !

Per Anne-Claire Delorme

Giornalista viaggiatrice

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