4 nuovi ristoranti per assaporare l’Alsazia

Per tutti i gusti

Alsazia e LorenaGastronomia e Vino

Anne Milloux
© Anne Milloux

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 26 febbraio 2019

Cucina tradizionale o rivisitata, con un gruppo di amici o tête-à-tête, atmosfere ovattate o festaiole… in Alsazia ce n’è per tutti i gusti, come testimoniano queste nuove location da testare al più presto.

Tête-à-tête alla Garenne

Atmosfera calda e accogliente, cucina locale, una carta dei vini sopraffina: sono questi gli ingredienti del nuovo ristorante di Saverne. Ideato dallo chef Sébastien Schmitt, il menù privilegia i prodotti locali freschi, selezionati accuratamente. Impossibile non lasciarsi sedurre dal pollo ruspante, dalla pregiata fesa di manzo o dal merluzzo fresco, senza dimenticare i "bissele", sorta di tapas alsaziane, tra le quali spiccano le crocchette di formaggio munster o l’imperdibile tarte flambée. Quanto alla carta dei vini, sono circa 250 le etichette proposte dal ristorante e dal bar attiguo. Prossimamente è prevista anche l’apertura di una quindicina di camere per prolungare l’esperienza culinaria.
La Garenne, a Saverne

Tra amici alla birreria Le Tigre

Anne Milloux
© Anne Milloux

Con la riapertura di questa mitica birreria, rinasce una parte della storia di Strasburgo. Feudo della famiglia Hatt, proprietaria del birrificio Kronenbourg, il luogo deve il suo nome alla birra Tigre Bock, creata nel 1921. Circa cento anni più tardi, la birreria che ha animato le notti della capitale alsaziana negli anni ’60 rinasce, assieme naturalmente alla celebre bevanda fabbricata in loco e di cui si possono osservare i fusti dal bar "Petit Tigre". Sotto la grande cupola Art Déco, al Grand Tigre si può degustare anche una saporitissima tarte flambée artigianale fatta con lievito di birra prodotto in casa. Le Tigre

In famiglia allo Storck

Il ristorante dell’Hotel Vaillant, à Sélestat, si è rifatto il look quest’inverno. Arredato in stile contemporaneo, il ristorante propone una cucina francese dalle influenze alsaziane che spazia dalle capesante saltate allo zafferano alla choucroute alsaziana. Lo Storck offre anche uno spazio dedicato ai bambini e una vasta terrazza, perfetta per approfittare delle prime serate tiepide. Prima o dopo una visita alla Biblioteca Umanistica di Sélestat. Le Storck, a Sélestat

In coppia al Why Not

Isaac D'Ercole
© Isaac D'Ercole

Dopo l’Auberge de l’Ill a Illhaeusern, l’Arnsbourg a Baerenthal e Les Violettes a Jungholtz, è a Strasburgo che lo chef Loïc Bosc ha portato pentole e padelle. Al Why Not, realizza una cucina contemporanea a base di prodotti freschi: una sella d’agnello agli aromi, un filetto di vitello a bassa temperatura, un cremino al cocco. Ai più arditi viene proposto un "menù ispirazione" con piatti a sorpresa, mentre agli intenditori di sigari è dedicato un bar. Why Not, a Strasburgo

Da (ri)scoprire anche:

Les Funambules a Strasbourg, La Carambole a Schiltigheim e L’Orchidée a Altkirch fanno il loro ingresso nella Guida Michelin 2019 ottenendo la loro prima stella.

Per Constance Dive