5 minuti per sapere tutto sulla feria

Biarritz - Paese BascoOccitania Cultura e Patrimonio

Alcuni ragazzi festeggiano le Feste di Bayonne
© Delpixart / Istockphoto - Alcuni ragazzi festeggiano le Feste di Bayonne

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 6 novembre 2017, aggiornato il 29 gennaio 2024

Pro o contro la corrida, non importa: la feria è molto più di questo! Ci prenderete subito gusto... In 5 minuti, questa imperdibile tradizione dei Paesi baschi e del Sud-Ovest della Francia non avrà per voi nessun segreto. Tutti vestiti di rosso e di bianco, sarete pronti a raggiungere i "festayres".

Festayre

I festaioli brandiscono i loro foulard
© Delpixart / Istockphoto - I festaioli brandiscono i loro foulard

Nome dato ai partecipanti alla feria. Quindi a voi.

Feria: come e perché

Una bancarella di olive in un mercato
© StefanieDegner / Istockphoto - Una bancarella di olive in un mercato

In origine le ferias erano fiere commerciali o festività organizzate in occasione di feste votive o per segnare le stagioni agricole e la fine del raccolto. Arles ha perciò la sua feria del riso in settembre e la sua feria di Pasqua. Nîmes festeggia la vendemmia e la Pentecoste. Mont-de-Marsan celebra la patrona della città, Santa Maddalena, in luglio. Bayonne ama soprattutto far festa!

Dress code

Statue addobbate con i colori delle Féria
© Delpixart / Istockphoto - Statue addobbate con i colori delle Féria

Rosso e bianco, nient'altro! Tranne se andate a Mont-de-Marsan che, per distinguersi dalle consorelle, ha sostituito il rosso con il blu. A voi la scelta del colore che più vi dona. La scelta del rosso e del bianco si deve a Luis Mariano. Abituale frequentatore delle ferias di Pamplona, di cui sono i colori emblematici, il tenore basco spagnolo ha importato questa tradizione a Bayonne nel 1969, dove era stato invitato a dare ufficialmente il via alla feria.

Leone, dormi?

Re Leone saluta la folla a Bayonne
© Delpixart / Istockphoto - Re Leone saluta la folla a Bayonne

Vera mascotte delle Feste di Bayonne, il Re Leone consegna simbolicamente le chiavi della città alla folla in delirio la prima sera, segnando l'inizio dei festeggiamenti. Pigro e indolente, ogni giorno a mezzogiorno deve essere tirato giù dal letto dalla sua corte, guidata dai giganti (il Matto, il Maresciallo, il Cioccolataio, la Governante e il Medico e la Favorita). Appuntamento sotto il balcone del Municipio per il risveglio di Sua Maestà! Una cerimonia che potrete trovare anche in altre città che l'hanno adottata.

Immortale

I personaggi tipici delle Féria dei Paesi baschi
© Delpixart / Istockphoto - I personaggi tipici delle Féria dei Paesi baschi

Dal 2010 la feria (di Nîmes o di Bayonne, più che far distinzioni, bisogna sapere difendere la propria cultura e le proprie tradizioni!) è iscritta nell'inventario del patrimonio culturale immateriale della Francia.

Pronti per il paquito?

La folla in festa
© Delpixart / Istockphoto - La folla in festa

Non c'è feria senza paquito. Sedetevi tra le gambe della persona che avete alle spalle. Fate spazio per la persona che vi sta davanti. Alzate le braccia e bilanciatevi a ritmo, da sinistra a destra o da davanti a dietro. Attenzione: ecco un candidato alla traversata! A faccia in giù, portato di braccia in braccia, deve arrivare dall'altra estremità del paquito. Non fatelo cadere!

Banda o peña?

Strade colorate durante le festività
© MarioGuti / Istockphoto - Strade colorate durante le festività

Da non confondersi tra loro! Le prime sono fanfare ambulanti che girano per la città facendo allegro baccano. I secondi sono gruppi di amici che… girano per la città facendo allegro baccano. Ma senza strumenti. Di solito...

L’Agur, l'inno dei Paesi baschi

Un toro in un'arena
© Ialbertogagna / Istockphoto - Un toro in un'arena

Tutte le cose belle hanno una fine. Per dare addio alla feria, appuntamento alle arene dopo l'ultima corrida. Qui ci saranno tutte le bandas, pronte a intonare all'unisono l’Agur Jaunak, canto del cigno che chiude ogni edizione in un suggestivo momento di comunione e di emozione. Lacrime garantite…

Per Lisa Azorin

Giornalista-redattrice