9 cose da sapere sul Castello di Chambord

Pied-à-terre reale

Valle della LoiraCultura e Patrimonio

Castello di Chambord
© Léonard de Serres - Castello di Chambord

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 24 gennaio 2019, aggiornato il 12 novembre 2020

Voluto da Francesco I e immaginato da Leonardo da Vinci, il castello di Chambord è il più grande e il più maestoso dei castelli della Loira, testimonianza del Rinascimento francese e simbolo della potenza di un sovrano appassionato di arte e letteratura.

Un regale pied-à-terre

Al suo ritorno vittorioso dalla battaglia di Marignano, nel 1515, Francesco I decise di far edificare Chambord, non per farne la sua residenza bensì come simbolo del suo potere inciso sulla pietra. Peraltro vi soggiornò in totale solo 50 giorni! Inserito nel patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1981, nel corso dei secoli il castello ha visto la presenza di numerosi ospiti illustri in occasione di feste e memorabili partite di caccia, tra cui Luigi XIV, che ultimò i lavori.

Una scala rivoluzionaria

DnC / Sophie Lloyd
© DnC / Sophie Lloyd

È il punto forte della visita e l’asse centrale del castello: la famosa scala a doppia elica. Ispirata a Leonardo da Vinci, questa ingegnosa spirale a giorno a due rampe collega i piani in un immenso mastio quadrato come uno scrigno. Si può salire da ciascun lato senza mai incontrarsi ma seguendosi con gli occhi. Un gioco a nascondino che diverte molto i visitatori!

60 stanze, anzi molte di più

426 stanze, 83 scalinate, 282 camini... il Castello di Chambord e la sua architettura grandiosa rivaleggiano con Versailles! Si possono visitare liberamente 60 stanze in appartamenti superbamente riammobiliati che racchiudono una collezione di 4.500 oggetti d’arte.

Una salamandra nel soffitto

Guillaume Perrin
© Guillaume Perrin

A Chambord, un piccolo batrace che vive sia nell’acqua che sulla terra, la salamandra, è raffigurata più di 300 volte sui soffitti e alle pareti. Francesco I l’aveva scelta come suo emblema in quanto nella credenza popolare la salamandra aveva tra i tanti poteri anche quello di resistere alle fiamme. Un animale straordinario, che merita una corona con il motto: "Mi nutro del fuoco buono e tengo lontano il fuoco cattivo ".

Giardini alla francese

Nella primavera del 2017 Chambord ha ritrovato i suoi giardini. 600 alberi, 800 arbusti, 200 roseti, 15.250 piante di delimitazione degli spazi verdi e 18.874 m² di prati ripiantumati in pochi mesi. Un cantiere lampo dopo 16 anni di studi per una restituzione quasi identica all’originale dei giardini immaginati da Luigi XIV. Magnifico!

Un parco grande come Parigi

Léonard de Serres
© Léonard de Serres

Lo sapevate? Il parco del castello di Chambord è grande quanto Parigi (periferie escluse). È il più vasto parco recintato d’Europa: 5.440 ettari circondati da 32 chilometri di mura! Ospita una fauna e una flora eccezionali, da scoprire a cavallo, in bicicletta, in calesse o in 4x4. Nelle belle giornate, più di 20 chilometri di sentieri permettono di addentrarsi in questi boschi incantati.

Chambord in 3D

Un castello rinascimentale tecnologicamente avanzato! Per scoprire Chambord in realtà aumentata e in 3D, l’ Histopad, un tablet digitale interattivo, propone una spettacolare esperienza immersiva con commenti in 12 lingue.

Il genio di Leonardo da Vinci

DnC / Sophie Lloyd
© DnC / Sophie Lloyd

La storia non ricorda ufficialmente nessun architetto del castello di Chambord, ma è innegabile l’influenza di Leonardo da Vinci, che Francesco I aveva invitato a soggiornare alla Corte di Francia come "primo pittore, architetto e ingegnere del re”. La pianta centrale del mastio ma anche l’aerazione, l’impermeabilizzazione e il sistema di latrine a doppia fossa recano l’impronta del suo genio!

Dormire al Castello... o quasi

Dal 16 marzo 2018 l’hotel Le Relais de Chambord 4 stelle, a soli 50 metri dal castello, accoglierà gli ospiti nelle sue 55 camere e suite. Dopo una ristrutturazione durata tre anni, l’ex Hotel Saint-Michel si presenterà con una nuovissima veste interamente ripensata dall’architetto Jean-Michel Wilmotte.

Terrazza a 360°

Léonard de Serres
© Léonard de Serres

"Una donna a cui il vento abbia fatto sventolare in aria la capigliatura", così il poeta Chateaubriand descriveva Chambord e le sue terrazze, un fiorire di torrette, abbaini e comignoli che fanno da contraltare alla sobrietà delle facciate. Là in alto, dove svetta la torre lanterna, la vista sul parco e sui giardini è panoramica.

Per Pascale Filliâtre

Giornalista-viaggiatrice. Spesso sono andata in capo al mondo a cercare quello che la Francia offre… a due passi da casa.

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