Ajaccio, un itinerario sui passi di Napoleone

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Il porto di Ajaccio
© - Il porto di Ajaccio

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 5 maggio 2020

Il 5 maggio del 1821 moriva in esilio a Sant’Elena Napoleone Bonaparte. La sua vita si concludeva in un’isola lontana, ed era cominciata in un’isola, la Corsica. In occasione dell’anniversario della morte dell’Imperatore, vi proponiamo un tour nella sua Ajaccio. Abbiamo chiesto a Rosalba Graglia, medaglia d'oro del turismo francese, appassionata di Corsica e di Napoleone, di guidarci alla scoperta della “città imperiale”.

La Maison Bonaparte

Per cominciare, naturalmente, la casa natale, la Maison Bonaparte, oggi museo. Si trova nel cuore della vecchia Ajaccio, la cittadella, sulla piccola e romantica Place Letizia. Un minuscolo giardino davanti, la facciata ocra chiaro e le persiane azzurre e una targa sopra l’ingresso a ricordare che lì è nato Napoleone. Una semplice casa borghese. Gli interni sono stati in gran parte riarredati, e ci sono da scoprire cimeli, ricordi, ritratti, busti di marmo, il divanetto su cui si narra che la madre Letizia abbia dato alla luce quel figlio destinato a diventare famoso, colta dalle doglie mentre era in chiesa, il 15 agosto del 1769. Già Napoleone è nato a ferragosto, e ogni anno ad Ajaccio condivide la sua festa con quella dell’Assunta. Un po’ rimaneggiata anche la stanza dove Napoleone dormì di ritorno dalla campagna d’Egitto, e c’è pure la botola da cui fuggì per raggiungere al porto la fregata La Murion che lo avrebbe riportato in Francia.

La Cattedrale di Ajaccio

La cattedrale dove Letizia fu colta dalle doglie dista pochi passi. È un bell’edificio rinascimentale, interni scanditi da cappelle riccamente decorate e il fonte battesimale con l’iscrizione in oro “Heic baptisatus Imperator Magnus". Qui Napoleone venne battezzato a due anni, il 21 luglio 1771.

Le piazze

Un giro delle piazze attorno fa scoprire diverse statue celebrative. Place de Gaulle con la statua equestre progettata da Viollet le Duc, e un Napoleone in versione imperatore romano, circondato dai fratelli. Place d’Austerlitz con la classica immagine di Napoleone in redingote, cappello a bicorno, mano sul petto (ormai sappiamo che quel gesto diventato famoso era dovuto alla necessità di massaggiarsi lo stomaco, tormentato da un’ulcera forse poi diventata tumore). Place Foch con la statua di Napoleone Primo Console, che domina la fontana dei Quattro Leoni. Sulla piazza si affaccia l’Hotel de Ville, il municipio, con il Salone Napoleonico al primo piano, fitto di ritratti, ricordi, l’atto di battesimo e la maschera mortuaria di Napoleone, in bronzo.

La Grotta di U Casone

Proprio qui, dove oggi c'è la piazza dedicata alla battaglia di Austerlitz, c’era la grotta di U Casone, un caos di grandi rocce monolitiche e la leggenda dice che il giovane Bonaparte ci venisse a pensare e meditare sul suo destino leggendo le Vite degli uomini illustri di Plutarco.E ci tornò anche nel 1799, al suo ritorno dall'Egitto, in compagnia di Murat, tra gli altri. La storia del nome insolito risale all'inizio del XVIII secolo, quando i Gesuiti, proprietari del luogo, decisero di costruire un edificio, il famoso "casone" in cima a questo terreno che si estendeva su tutta la collina fino al mare. Dopo la Rivoluzione e l'arrivo al potere dei Bonaparte, la tenuta fu acquistata da Joseph Bonaparte nel 1797, poi, qualche anno dopo, divenne proprietà del cardinale Fesch, che progettava di fondarvi un centro di studi. Alla fine, non se ne fece nulla e il cardinale lasciò in eredità i suoi 21 ettari di terreno alla città di Ajaccio nel 1839. Per quasi un secolo fu lasciato in abbandono e il vecchio “casone” dei Gesuiti fu distrutto nel 1878. Solo nel 1921, per il centenario della morte di Napoleone, fu proposto un progetto di riabilitazione del sito, compresa la costruzione di un monumento in suo onore, inaugurato poi nel 1938.

Palazzo Fesch

L’animata rue Fesch, cuore del Burgu, ci porta a Palazzo Fesch. Joseph Fesch era lo zio per parte materna di Napoleone: nominato cardinale nel 1803, partì alla volta di Roma. E visto che era un grande appassionato d’arte, grazie al suo nome e al suo potere raccolse una collezione ricchissima, 16.000 dipinti, in gran parte lasciati in eredità alla città di Ajaccio e oggi esposti nel Museo Fesch: è la più ricca raccolta di arte italiana dopo quella del Louvre, con opere di Cosmè Tura, Tiziano, Botticelli, Veronese, i Carracci, Guido Reni… Fu Napoleone III a far costruire in un’ala del palazzo la Cappella Imperiale dove sono sepolti i genitori di Napoleone, Carlo e Letizia Bonaparte, lo zio Joseph Fesch e alcuni altri membri della famiglia. Anche Napoleone avrebbe voluto essere sepolto qui, con la sua famiglia, nella sua isola: ma la sua gloria lo fece approdare a Parigi. La monumentale tomba dell’imperatore a Les Invalides, dove le sue spoglie vennero traslate da Sant’Elena nel 1840, celebra il grande generale e l’imperatore. Ad Ajaccio invece c’è il Napoleone in versione familiare, tra fiori, palme, la festosità di una splendida città di mare. La “sua” Corsica, che lui riconosceva anche ad occhi chiusi, dal profumo del maquis.

Per saperne di più:

Per France.fr