Alençon, una città e un pizzo

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Musée des Beaux Arts et de la Dentelle d'Alençon - David Commenchal / Ville d'Alençon - Olivier Héron
© Musée des Beaux Arts et de la Dentelle d'Alençon - David Commenchal / Ville d'Alençon - Olivier Héron

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 11 marzo 2018

Era il 1851 quando il pizzo al “punto di Alençon” venne dichiarato all’Esposizione Universale di Londra il re dei pizzi. Ma già da secoli era il pizzo dei re e delle regine, non a caso patrimonio dell’Unesco…

Una lunga storia

Tutto cominciò alla metà del ‘600 quando una merlettaia di qui, Marthe La Perrière, introdusse ad Alençon una tecnica di lavorazione all’ago italiana, il punto di Venezia. Marthe la perfezionò, per dare vita a un pizzo o merletto molto raffinato, chiamato dapprima “punto di Francia” e poi “punto di Alençon”. Un savoir-faire unico al mondo, portato avanti da un Atelier Nazionale e ora inserito dall’Unesco nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.

Pizzi al museo

Allestito nell’antico collegio dei Gesuiti fin dal 1857,il Museo di Belle Arti e del Pizzo di Alençon è un museo enciclopedico. Unisce una galleria di mostre temporanee, uno spazio di interpretazione sul pizzo e in particolare quello al punto di Alençon, una pinacoteca che spazia dai polittici del ‘400 alla cappella di Saint-Céneri dipinta da Bernard Buffet e infine una rara collezione di arte e oggetti khmer. La particolarità del pizzo di Alençon è che non può essere prodotto a macchina: tutto viene fatto a mano, con ago e filo, con un savoir-faire di altissimo livello e un procedimento che si articola in una decina di passaggi. Occorrono minimo sette ore di lavoro per realizzare un centimetro quadrato di pizzo! Una tecnica che si trasmette dal XVII secolo è custodita da un Atelier Nazionale ed è diventata patrimonio dell’Unesco. Oggi le merlettaie conoscono l’intero processo di produzione ma ai tempi del ministro Colbert - che alla fine del ‘600, creò una Manifattura Regia per il pizzo - ogni fase era separata, per mantenere il segreto della lavorazione. Il museo presenta tutte le fasi di lavorazione, in confronto anche con altri pizzi e in rapporto con i cambiamenti politici, sociali, economici.

Un atelier nazionale e dimostrazioni esclusive

Il Museo di Belle Arti collabora con il suo “vicino di casa”, l’Atelier Nazionale del Punto di Alençon, e anche gli artisti contemporanei accolti in residenza sono invitati a lavorare in stretto contatto con l’Atelier. In luglio e agosto le merlettaie fanno dimostrazioni del proprio savoir-faire tre volte alla settimana (il resto dell’anno su prenotazione per gruppi). Ed è possibile partecipare a corsi di iniziazione, per continuare la tradizione...

Festival e mostre su misura

Il Festival Fil et Dentelle che si svolge ad Alençon il 5, 6, 7 ottobre 2018 ha come protagonista il pizzo. In programma: mostre, laboratori, conferenze, animazioni, concerti. E dal 10 aprile al 4 novembre Jolies Ornaises, una mostra congiunta del Museo di Belle Arti e La Maison de la Dentelle di Argentan dedicata a due pizzi all’ago gemelli: il pizzo di Alençon e quello di Argentan, i due più famosi pizzi del dipartimento dell’Orne. Un viaggio attraverso il tempo con un centinaio di opere, alcune presentate per la prima volta, per scoprire due savoir-faire normanni d’eccellenza.

Maggiori informazioni:

Ufficio del Turismo di Alençon www.visitalencon.com Museo della Dentelle di Alençon www.museedentelle-alencon.fr

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