Alexandre Mazzia, uno chef tre stelle ai Giochi di Parigi 2024

Ispirazioni

Provenza Costa AzzurraGastronomia e Vino

AM foodtruck
© davidgirard2022 - AM foodtruck

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 28 maggio 2024

La sua cucina è una cucina di ricordi, di emozioni, che racconta la sua storia: un percorso, anche interiore, unico, originale.

Di lontane origini italiane, nato in Congo, Mazzia trascorre i suoi primi 15 anni a Pointe-Noire, unadecina di ore in auto dalla capitale Kinshasa. Poi il ritorno in Francia: diventa giocatore professionista di basket, ma si appassiona anche alla cucina. La sua vita, il basket, i profumi di spezie 
del Congo, il mare, c’è tutto questo nella sua cucina. Che ora propone agli atleti dei Giochi Olimpici 2024.
 

"Mi considero una persona privilegiata per poter mostrare 
un savoir-faire unico per gli atleti. Penso di essere stato 
scelto anche per il mio percorso, per la mia tipicità, la mia 
esperienza, la mia tecnica. E per rappresentare la Francia 
e la sua gastronomia durante i Giochi, per rappresentare 
un territorio, un savoir-faire".

Franca.fr: Una bella consacrazione per lei che è stato giocatore di basket ed è appassionato di sport… quanto conta la sua formazione sportiva nelle scelte di cucina per Parigi 2024?
AM: ll peso del mio percorso sportivo è quotidiano, legato a uno stile di vita sano. Le mie scelte culinarie sono fatte in modo naturale perché è un prolungamento di quello che facciamo qui al ristorante: valorizzare un territorio, le caratteristiche e le tipicità della nostra cucina attraverso le ricette sviluppate per il villaggio olimpico. 

AM ristorante
© David Girard - AM ristorante

France.fr: Come trasmetterà l’eccellenza della gastronomia francese in piatti che devono avere un potenziale nutrizionale indispensabile per sportivi di alto livello? E come pensa di salvaguardare il tocco Mazzia?
AM: C'è sicuramente un tocco “Mazzia” nelle mie proposte, perché si tratta di ricette nostre. Sono una decina le ricette che verranno proposte nel villaggio olimpico dove gli atleti potranno ovviamente trovare l'impronta di Alexandre Mazzia. Un savoir-faire francese unico che metterà in risalto un territorio, ovviamente con le spezie, il peperoncino, tutto ciò che utilizziamo nel ristorante. E poi naturalmente abbiamo preso in considerazione la performance degli atleti, le qualità nutritive e nutrizionali dei piatti, il modo in cui verranno elaborati: per me è prioritario.


France.fr: Una bella sfida anche in fatto di numeri: quanti pasti saranno preparati? E la cucina degli atleti sarà sostenibile? 
AM: Prepareremo 300 porzioni ogni domenica e lunedì. Quindi è una cifra minima rispetto ai 10.000 pasti al giorno che verranno offerti nel villaggio olimpico. Ma ognuno al proprio livello porterà il meglio. I miei piatti saranno sostenibili, con prodotti garantiti da marchi di qualità e tracciabili, nella tutela dell’ambiente. I menu sono stati approvati dal COJO, il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici, nel 
rispetto della sostenibilità e dell'impronta di carbonio, che sono essenziali per la cucina oggi.

AM ristorante
© David Girard - AM ristorante

France.fr: Lo spirito dei Giochi promuove i valori di rispetto, fratellanza, unione tra i popoli e inclusività. Questi valori e la sua storia personale conteranno nella preparazione dei menu?
AM: Io vengo da Pointe-Noire, sono arrivato in Francia a 15 anni. Per me i valori del rispetto, della fratellanza, dell'inclusione sono valori importanti. Valori di cui ovviamente ho avuto modo di beneficiare nel corso della mia carriera. E, per la mia storia personale, far parte dei Giochi è straordinario anche nel senso che ne condivido i valori fondamentali che sono i valori della mia storia personale. Nei miei menù 
c’è lo spirito dei giochi, che è importante vivere non solo per un periodo, ma nella quotidianità, sempre.

www.alexandre-mazzia.com

Per Rosalba Graglia

Giornalista. Torinese di nascita, francese di adozione. Scrive di viaggi e di food da molti anni. Collabora con magazine di viaggio come Bell’Europa, Bell’Italia, In Viaggio, Gambero Rosso e quotidiani come La Stampa. Ha scritto diverse guide turistiche e libri sulla Francia. Nel 2019 le è stata assegnata la Medaglia d'oro del Turismo Francese. Il suo regista preferito? Sicuramente Truffaut.