In bicicletta sulla strada dei vini d’Alsazia

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Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 16 ottobre 2020, aggiornato il 21 luglio 2023

Inaugurata nel 2013, in occasione dei 60 anni della famosa Route des Vins d'Alsace, la pista ciclabile della regione vinicola dell'Alsazia vi guiderà lungo un itinerario bucolico attraverso villaggi caratteristici e i loro preziosi vigneti.

Dalla cattedrale di Strasburgo al vigneto della Corona d'oro

Jonathan Stutz / Adobe Stock
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Ai piedi dell'imponente cattedrale di Strasburgo, punto di partenza del nostro itinerario, è difficile non restare impressionati dai cinque secoli di storia orgo-gliosamente mostrati dalla sua facciata gotica scolpita. Qualche gradino dopo (332, almeno!), dalla terrazza panoramica si gode di una prospettiva comple-tamente diversa della città che si snoda sotto i vostri occhi.

Tornando in bicicletta, le mani sul manubrio, si va in direzione del vigneto di Strasburgo, porta d'ingresso Nord della strada dei vini, a Marlenheim. Sentieri viticoli vi aspettano per portarvi alla scoperta dei vini dei commercianti della "capitale dell'Europa", serviti… alla tavola dei re.

Sovrastare le vigne dal campanile di Obernai

kazy / Adobe Stock
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Prima tappa a Obernai, a una trentina di chilometri a sud di Strasburgo. Dietro le mura di questa antica città medievale si nascondono case a graticcio dai colori vivaci e dalle finestre ornate di fiori, oltre a veri e propri gioielli architettonici, tra cui il municipio in stile rinascimentale e la sublime tor-re campanaria in arenaria rosa, chiamata Kappelturm dagli alsaziani.

Ma ad Obernai, la pietra non è l'unica attrattiva. Nel Medioevo, la reputazione del suo vino era tale che era servito sulle più importanti tavole imperiali. Dopo aver messo piede a terra, proseguite dunque la visita nel vigneto che circonda la città seguendo un circuito che ve ne svelerà tutti i segreti.

Seguire i grandi vini in partenza da Barr

Sébastien Closs / Adobe Stock
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Dopo Obernai, Barr è un altro passo all’interno della storia alsa-ziana. Più sconosciuto, ma notevolmente conservato, questo villaggio pieno di fascino possiede anche un gran numero di case a graticcio, tipiche della regio-ne. Nella piazza del municipio c’è il Comune, costruito sulle rovine di un castello distrutto dalle fiamme, il quale merita la sua classificazione come monumento storico grazie alla sua facciata rinascimentale e al balcone del 1604. Il tour prosegue fino alla chiesa del villaggio, da dove si gode di una vista moz-zafiato su Kirchberg. Questa collina, su cui cresce la vigna, ha dato il suo nome a un grande cru che potrete procurarvi presso una delle numerose cantine lo-cali.

Visitare Scherwiller e i suoi castelli

Richard Semik/Adobe Stock
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In poche pedalate si arriva poi a Scherwiller al bivio tra valli e territorio montuoso alsaziano. Conosciuta per il suo vino, il riesling, la città è circondata da 370 ettari di vigneti da percorrere a piedi lungo due anelli di due o sei chilometri. Per ammirare la pianura e i tetti del villaggio, salite per il sen-tiero di roccia fino alle rovine del castello dell'Ortenburg. Co-struita nel XII secolo dagli Asburgo, la fortezza militare è riconoscibile dall'im-ponente torre di 32 metri. Un altro edificio importante è il Castello di Ramstein, raggiungibile in pochi passi. Merita una visita.

Godetevi la vista fino alle Alpi, dal castello di Haut-Koenigsbourg

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Il vostro giro in bicicletta termina dopo 70 chilometri al castello di Haut-Koenigsbourg, arroccato su uno sperone roccioso a quasi 800 metri di altezza. La sua architettura, che testimonia le rivalità tra i signori e la sua successione di illustri proprietari, è servita da sfondo al regista Jean Renoir per il suo capo-lavoro La Grande Illusione. Ponte levatoio, sala delle armi e segrete vi raccon-tano oggi le storie di quest'epoca affascinante. Per finire in bellezza, recatevi a 5 chilometri, a Orschwiller, che ospita numerose aziende vinicole. La visita alle loro cantine vi permetterà di scoprire i vini del territorio dell'Alto Koenigsbourg, tra cui il suo Grand cru du Praelatenberg, vero e proprio orgoglio locale a giusto titolo.

Per Lucie – Écrivain Voyageur

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