E se il meglio del viaggio stesse nelle deviazioni di percorso? In Francia bisogna qualche volta sapersi dimenticare il programma per abbandonarsi al gusto della sorpresa. Sulla mia Costa Blanca, in Spagna, ci sono 300 giorni di sole all'anno. In Bretagna, perciò, pensavo di fare il pieno di alte maree, piogge sottili, dolmen, menhir e leggende appassionanti.
1° GIORNO: “Ci sono delle montagne vicino a Brest.” Il ragazzo a bordo del TGV non aveva l'aria di scherzare. Ho seguito le sue indicazioni fino ai monti di Arrée. In un paesaggio lunare e sotto un sole che mi ha fatto dimenticare di scattare foto, mi sono allegramente persa cercando un allineamento di piccoli menhir, chiamato “la Noce de Pierre”.
2° GIORNO: È il mio compleanno. Ho appuntamento con alcuni amici nel porto di Diben a Plougasnou. Ci imbarchiamo per andare ad avvistare una colonia di foche grigie. Ed ecco che mi allungano una muta da immersione… “È il tuo regalo”. Ho nuotato insieme a loro!
3° GIORNO: Carnac è un po' la capitale dei megaliti… Eppure, confesso di non essere andata a vederli. Questa mattina c'era posto libero alla spa (bio) di Carnac. Sto un po' esagerando?
4° GIORNO: Avrei potuto rimediare sulla penisola di Quiberon. Invece, sono rimasta a bocca aperta. Rapita dal violento rumore dell'acqua contro le rocce scure della Costa selvaggia. E, dato che pioveva, ho deciso di comprarmi uno di quei bei maglioni da marinaio, con tre bottoni sulla spalla.
5° GIORNO: A Locmariaquer, ho chiesto al primo passante il miglior locale per mangiare ostriche. Ed eccomi al “Petit Chantier”, un minuscolo ristorante sul mare. Ma, a proposito, qui non c'è anche un dolmen?
6° GIORNO: A Saint-Malo, mi ero ormai completamente dimenticata dei dolmen. Ma ho scoperto un bellissimo negozio: La Droguerie de Marine. Qui c'è tutto quello che serve per lucidare la barca, ma anche libri, racconti, romanzi... per passare il tempo quando non c'è vento.
Per France Bigourdan