Hyères, l'altra Costa Azzurra

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© Julien Mauceri
© © Julien Mauceri

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 15 aprile 2016

Ha una lunga storia, Hyères. Una storia profondamente legata al mare, da dove arrivarono i Greci che nel IV secolo a.C fondarono la città con il nome di Olbia la Beata.

Ma è nell’Ottocento che la città, merito del suo clima dolcissimo e della magia delle sue isole, diventa la prima località balneare della Costa Azzurra, destinazione prediletta di scrittori e teste coronate, a cominciare dalla Regina Vittoria. Il suo patrimonio d’arte e cultura attraversa 2.400 anni e spazia dai resti dell’antico sito greco (l’unico interamente conservato sulle coste francesi) al cuore medievale, fra case antiche e stradine, con la torre dei Templari, il castello, la Collegiale gotica di Saint-Paul, la Chiesa di Saint-Louis, mix di romanico e gotico. Fino all’Otto e soprattutto al Novecento, quando nascono i viali fiancheggiati dalle palme, il Casinò, i grandi hotel, le fontane e le prestigiose ville, Villa Moresca, Villa Tunisina… Famosi scrittori vengono a “svernare” a Hyères: Alexandre Dumas, Lamartine, Tolstoj, Joseph Conrad, Robert Louis Stevenson, Edith Wharton che si stabilisce qui, nel neoromanico Castel Sainte-Claire. Nel 1923, i mecenati Marie-Laure e Charles de Noailles fanno costruire dall’architetto Robert Mallet-Stevens una casa cubista, dall’architettura assolutamente innovativa, con piscina coperta, Villa Noailles, bianchissimo edificio sulla collina, che diventa il punto di ritrovo delle avanguardie culturali e artistiche: Buñuel, Cocteau, Breton, Dalì e Man Ray... Oggi è centro di manifestazioni e mostre di moda, fotografia, design, architettura e musica.

Palme, fiori e mare

7.000 palme, fiori e piante dappertutto: Hyères è una città verde e fiorita e conta ben 4 degli 8 giardini del Var con il marchio nazionale JardinsRemarquables (Giardini d’Eccellenza): il Parco Olbius Riquier, 7 ettari di giardino paesaggistico e botanico, Le Plantier de Costebelle, giardino diacclimatazione di specie esotiche, il Parco Sainte-Claire, giardino botanico di piante subtropicali e il Parco Saint-Bernard, giardino “cubista” attornoa Villa Noailles.

E poi, c’è il mare, onnipresente: 25 km di spiagge, una rada ideale per la vela, le immersioni e tutti gli sport nautici. Magica la penisola di Giens, anticaisola oggi collegata al continente da un doppio cordone sabbioso che racchiude le vecchie saline e lo stagno dei Pesquiers, oggi dichiarati “zoneumide di importanza internazionale”, un vero monumento alla natura, habitat di più di 260 specie di uccelli, dai fenicotteri rosa al puffin, l’avocetta,il piviere, gli aironi... Sul tombolo Ovest, largo 50 m, la celebre spiaggia di Almanarre, più di 4 km mitici per i fan di surf e kitesurf. E perchi ama camminare, il sentiero dei doganieri, per scoprire scorci di natura intatta fra cielo e mare e piccoli porticcioli di pesca.

Nelle "Iles d'Or"

Port-Cros, Porquerolles, l’Île du Levant, paradiso naturista: le tre “isole d’oro” costituiscono uno straordinario patrimonio naturale. Port-Cros, la più piccola, 650 ettari, la più alta (194 m) e la più montuosa, rifugio ornitologico ricco di una flora eccezionale, è il cuore del primo parco nazionale marino d’Europa. Un vero museo vivente, totalmente protetto: qui non circola nessun veicolo, neppure una bici, e la natura regna sovrana. Il parco si estende anche in mare, fino a 600 m dalle coste. Fanno parte del parco anche 1.000 ettari di natura intatta nell’isola di Porquerolles, eden di grandi spiagge di sabbia, macchia e vigneti, da percorrere solo a piedi o in bici su più di 60 km di strade e sentieri. E che piacere bere un bicchiere di rosé di Porquerollessulla terrazza di un caffè in Place d’Armes, guardando il mare… Proprio come faceva lo scrittore Georges Simenon, uno dei tanti rimasti incantati dal fascino dell’isola.

Per France.fr