Il profumo, quintessenza del savoir-faire francese

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Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 11 marzo 2018, aggiornato il 28 gennaio 2021

È simbolo per antonomasia del savoir-faire d’oltralpe: il profumo francese è un classico, presente anche nella letteratura, nell’arte, nella storia.

Dall’Italia alla Francia, gli esordi della profumeria

Nell’antichissima storia del profumo - che rimanda all’Egitto dei Faraoni, all’antica Grecia, all’Oriente - la Francia fa il suo ingresso nel Rinascimento: quando Caterina de' Medici arriva in Francia per sposare il Duca d'Orléans, il futuro re Enrico II, porta con sé dall'Italia il suo profumiere Renato Bianco (all’epoca i più grandi profumieri erano italiani), che francesizza il suo nome in René Le Florentin e apre una bottega a Parigi, subito frequentatissima dall'aristocrazia. Nel ‘600 nasce la moda del cuoio profumato - legata anche alla necessità di coprire l’odore dei processi di lavorazione delle pelli – e gilet, cinture, guanti vengono impregnati di profumi. Comincia così la storia dei guantai-profumieri di Grasse, che sotto il regno del Re Sole Luigi XIV diventano famosi, a cominciare da Galimard, che per primo trattò la pelle con profumi preziosi.

I grandi nomi

Da Grasse - dove l’arte del profumo si incarna a partire dal XVIII secolo nei tre grandi nomi di Galimard (1747), Molinard (1849) e Fragonard (1926) e dove anche oggi si coltivano i fiori per la profumeria - a Parigi. Caso emblematico e storico quello della Maison Guerlain, fondata nella capitale nel 1828. Nel 1853 Pierre François Pascal Guerlain, il fondatore, crea per l'Imperatrice Eugenia l'Eau de Cologne Impériale, in occasione delle nozze con Napoleone III, e fa impreziosire il flacone con le api simbolo dell'Impero. Da allora, api e Guerlain sono legati per sempre. Guerlain ha il marchio di Entreprise du Patrimoine Vivant (Impresa del Patrimonio Vivente), per il suo savoir-faire artigianale d'eccellenza. Altro nome di culto, Coty, azienda fondata a Parigi nel 1904 dal profumiere di origine corsa François Sportuno, il primo a servirsi di flaconi di cristallo, realizzati in esclusiva da Lalique e da Baccarat. Leggendario lo Chanel N.5, il profumo creato nel 1921 da Mademoiselle Coco, che negli stessi anni lancia quel capo-cult che è “la petite robe noire”, il tubino nero. Innovativo per l’epoca, visto che mescola essenze naturali e sintetiche, un nome forse legato al numero della boccetta in cui venne odorato da Mademoiselle e anche al giorno del lancio della collezione, il 5/5. Il N.5 diventa un mito dopo che Marylin Monroe dichiara di dormire indossando solo due gocce di questo profumo. Nel cuore di Parigi, al 29 del Faubourg SaintHonoré, Armand Petitjean apre nel 1935 Lancôme, la sua maison di profumi e cosmetici e la lancia all’Esposizione Universale di quell’anno a Bruxelles con cinque profumi: Tropiques, Tendres Nuits, Kypre, Bocages e Conquête. Altro mito, Christian Dior che nel 1947 crea sia il New Look della sua moda che il suo primo profumo, Miss Dior, ispirato ai giardini della casa di Granville, in Normandia, dove era cresciuto (e dove fiorisce una varietà di rosa battezzata Miss Dior). Un vero trait d’union fra mondo della moda e della profumeria, come dichiarò lo stesso stilista: “Ho creato questo profumo per vestire ogni donna di un risveglio di desiderio e vedere tutti i miei abiti uscire dal flacone”. Fra moda e profumo ricordiamo ancora Givenchy, che nel 1957 crea il profumo L’Interdit e per la prima volta utilizza come testimonial un’attrice, Audrey Hepburn. E poi Arpège di Lanvin (1927), Joy di Jean Patou (1929) Hermès che negli anni ’60 debutta anche nel mondo del profumo e Nina Ricci con l’Air du Temps (1948). Classici intramontabili del savoir-faire francese.

Viaggio nel museo del profumo

Si trova a Grasse il Museo Internazionale della Profumeria, inaugurato nel gennaio del 1989, rappresenta la memoria vivente dell’arte della profumeria, di cui Grasse rimane il punto di riferimento nel mondo. Iniziati nel 2006, i lavori di ampliamento e ristrutturazione ne hanno raddoppiato lo spazio: dalla riapertura nel 2008, il museo conta 3.500 mq interamente dedicati alla profumeria in tutti i suoi aspetti: storia delle fragranze, materie prime, fabbricazione, design, oggetti d’arte, arti decorative, tessuti… è la prima collezione pubblica al mondo dedicata al profumo, dai tempi antichi a oggi, sui cinque continenti. Di grande charme gli spazi: il padiglione d’ingresso dell’antica profumeria Hugues-Aîné del XIX secolo e le vestigia dell’antico convento dei Dominicani del XIV secolo, Palazzo Pontevès con il cortile d’onore, l’antico edificio Pélissier, oltre ai giardini e le terrazze. Parallelamente al percorso principale, il museo presenta ai visitatori anche una visione artistica del mondo della profumeria e artisti contemporanei di fama internazionale hanno allestito alcuni degli spazi interni ed esterni del museo.

Maggiori informazioni

Museo Internazionale della Profumeria di Grasse

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