Il segreto del Festival dei Giardini di Chaumont

© Eric Sander
© © Eric Sander

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 21 giugno 2021

Aiuta sicuramente, avere una nonna orticoltrice quando sei bambina, in una deliziosa località bretone come Dinard. Aiuta anche passare l’adolescenza sulle sponde della Loira, sotto un cielo dalle tinte giallognole, arancio e rosa. Come dire: Chantal Colleu-Dumond era una predestinata.

Lo si era intuito anche seguendo il suo lungo peregrinare colto come consulente culturale, lontano dai confini francesi. E la certezza è arrivata nel 2007, neodirettrice del Domaine de Chaumointsur- Loire e, da allora, regista appassionata di un Festival Internazionale dei Giardini diventato un sorprendente laboratorio en plein air dell’incontro, ibrido e poetico, tra la vegetazione e l’arte contemporanea, tra la natura, l’architettura e i capolavori realizzati in situ da scultori, designer e creativi di mezzo mondo. “In effetti è un luogo speciale, valorizzato anche dalla decisione della Regione Valle della Loira, nel 1992, di fare del festival l’elemento strategico di attrazione. Forse era scritto nel mio destino: un giorno mi è stata data la chance di seguire personalmente progetti che associassero il patrimonio storico e i giardini alla magia dell’arte contemporanea. E il Domaine de Chaumont- sur-Loire è diventato la mia vita”.

Per l’edizione 2021 del Festival dei Giardini, il tema è quello del Biomimetismo, fenomeno che designa il giardino come spazio dove avvengono relazioni continue tra sistemi viventi. Qual è il retro-pensiero di questa scelta?

La verità è che la natura è una grandiosa fonte d’ispirazione e conoscenza. C’è molto da imparare ascoltandola e osservandola. Penso alla conservazione dell’acqua, alla trasformazione della luce del sole in energia, all’organizzazione dei formicai per inventare sistemi di circolazione dell’aria condizionata senza inquinamento. Fino al 7 novembre, a Chaumont-sur-Loire, ci rifaremo al mondo delle api e dei ragni, dei camaleonti e dei cactus, del loto e delle radici. E le 30 nuove opere che andranno ad aggiungersi a quelle già presenti, ci parleranno di osmosi, simbiosi e metamorfosi.

Ci saranno anche artisti italiani

Sono sempre numerosi. Quest’anno potremo ad esempio ammirare il “Sofà Cactée” dello stilista Maurizio Galante, un ironico e ludico divano con cuscini che riproducono stampe spinose all’interno di una serra di veri cactus. Ma anche l’installazione “L’effet Lotus” ispirata al tema dell’idrofobia che porta la firma del paesaggista Aurelio Valentini e dell’architetto Ermelinda Cosenza. E l’opera “Retour aux Racines” a cui ha lavorato anche l’architetto-paesaggista Giulia Pignocchi, che interpreta le connessioni tra le creature vegetali realizzano sotto i nostri piedi.

A proposito d’Italia: lei ha una devozione per il Belpaese.

Mi ha sempre affascinato. I 4 anni indimenticabili a Roma mi hanno permesso di apprezzare la vostra cultura e la vostra storia. Ed è indubbio che questa mia passione per la patria del Rinascimento abbia influenzato la mia propensione per la grande bellezza.

Lei dirige un castello segnato da grandi donne del passato e dove l’imprinting femminile si sente.

In realtà, il gusto per il bello è un patrimonio che appartiene anche agli uomini. Però è vero: le donne hanno una particolare sensibilità per l’armonia e per i dettagli. Sono aspetti che in effetti, a Chaumont-sur-Loire, si notano in modo evidente, ad esempio nel tipo di accoglienza assicurata agli ospiti.

Quella dei giardini di Chaumont-sur- Loire che cambiano in permanenza eppure sconfiggono l’idea negativa della caducità è un’autentica lezione di resilienza.

Alcuni giardini sono effimeri e molte installazioni sono destinate negli anni a scomparire. Eppure riescono a trasmettere emozioni. È una vera parabola sul tempo che passa e sul dovere di guardare all’essenziale. È la grande scommessa di Chaumont-sur-Loire ed è il messaggio che consegniamo a chi lo visita: la vita non è per sempre. Va comunque vissuta. Una pillola di saggezza in cui evidentemente Lei si riconosce… Lo sosteneva anche Stendhal che peraltro adorava l’Italia: “Le bonheur n’est pas un droit mais un devoir”. La felicità non è un diritto, ma un dovere. Come dargli torto?

Il festival internazionale dei Giardini di Chaumont-dur-Loire

LE DATE Fino al 7 novembre: Festival Internazionale dei Giardini sul tema “Biomimetismo in Giardino”. 18 e 19 settembre: I Botanici di Chaumont-sur-Loire, vendita di piante da collezione botaniche e orticole. 8-12 ottobre: “Quando la fioritura è un’arte”, evento dedicato all’addobbo floreale nelle sale del castello e nelle stalle delle scuderie.

LE CIFRE CHIAVE 12.000 mq. di superficie complessiva (edifici) - 32 ettari di parco - 30 nuovi giardini ogni anno - 830 giardini creati dal ’92 - 6 ristoranti tra il Castello, il Cortile della Fattoria e il Festival Internazionale dei Giardini.

Per saperne di più : [www.domaine-chaumont.fr](https://www.domaine-chaumont.fr "Sitio "domaine-chaumont"")

Per Paolo Galliani

Giornalista. Milanese e appassionato di Francia. Scrive di viaggi e food da molti anni. Firma reportage per il magazine DOVE e per i quotidiani Il Giorno, Il Carlino e La Nazione. Autore di diverse guide turistiche dedicate alla Francia, ha creato il blog [www.vogliadifrancia.it](http://www.vogliadifrancia.it/). Nel 2019 ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Turismo Francese.