Non potrei vivere senza champagne…

Ispirazioni

Laurent Rodriguez
© Laurent Rodriguez

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 14 marzo 2019

In caso di vittoria, me lo merito e in caso di sconfitta ne ho bisogno.

Nel 250° anniversario della nascita di Napoleone, iniziamo con questa sua frase il nostro viaggio nello champagne, il re dei vini e il vino dei re. 300 milioni di bottiglie vendute all’anno, pari a più di 3 miliardi di flûtes. È stato il primo vino francese a ricevere la DOC, nel 1908, e le sue origini sconfinano nella leggenda ed evocano un monaco benedettino Dom Pérignon, capo cantiniere dell'abbazia d’Hautvillers dal 1668, che quasi per caso avrebbe scoperto le bulles e l’effervescenza di quel vino speciale, inventando il famoso “metodo champenoise”. Nasceva un mito, inossidabile al tempo e alle mode.

Dove e come nasce lo champagne

I vigneti dello champagne si trovano per oltre il 90% nel territorio della Champagne- Ardenne. Nel 1927 è stata definita la zona di denominazione, quasi 35.000 ettari, fra la Marne, l’Aube e la Haute- Marne. Solo 3 i vitigni autorizzati: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. Lo champagne viene prodotto secondo il metodo champenoise della “rifermentazione in bottiglia", ovvero una doppia fermentazione: la prima del mosto, nel tino, la seconda nella bottiglia, dove nascono le bollicine. Sono 3 i formati di bottiglia più diffusi: la mezza bottiglia, la classica bottiglia da 75 cl e la Magnum, da 1 litro e mezzo. Ma ci sono anche una decina di bottiglie “speciali”, dai nomi di re biblici, dalla Jéroboam, 3 litri, alla Nabuchodonosor, 15 litri, fino alla gigantesca Melchisédech, 30 litri, 58 kg di peso, inventata dalla Maison Drappier.

Maison e vigneron

I produttori dello champagne si dividono in due categorie: le grandi maison e i vignerons récoltants-manipulants, che producono direttamente il proprio champagne e sono concentrati soprattutto nell’Aube, il dipartimento più a sud della regione. Le maison più famose sono invece concentrate a Reims ed a Épernay. A Reims si trovano le crayères Patrimonio Unesco: cantine scavate nella craie, il terreno gessoso, antiche cantine galloromane e medievali. Le caves della Maison Ruinart, sono le più antiche (1729) e le più alte, anche fino a 50 m, quelle della Maison Veuve Clicquot, le più vaste, 24 km, e scenografiche, quelle del Domaine Pommery creano un grandioso complesso di stile elisabettiano voluto da Madame Louise Pommery nel XIX secolo. E poi le grandiose caves di Mumm, dal 1827, Taittinger con le cantine nell’abbazia medievale di Saint-Nicaise e nelle caves gallo-romane del IV secolo, Moët & Chandon: nomi entrati nella leggenda! Nei villaggi produttori più piccoli offrono champagne di qualità, meno noti e a prezzi interessanti. Come Champagne Telmont Damery, Joseph Desruets ad Hautvillers, Alain Lallement ed Étienne Lefèvre a Verzy, Marcel Vezien a Cellesur- Ource… Caso a parte, Drappier, che ha sede sia a Urville, nell’Aube, nelle cantine del XIII secolo in una dipendenza dell’abbazia di Clairvaux, sia a Reims. Tutte le maison, grandi e piccole, sono aperte alle visite per far scoprire i segreti dello champagne e per acquisti.

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