Parigi: le tre vite l’Hôtel de la Marine

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L'hôtel de la Marine in Piazza de la Concorde
© Jean Pierre Delagarde / CMN - L'hôtel de la Marine in Piazza de la Concorde

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 23 dicembre 2020

Ha riaperto nel 2021 l’ Hôtel de la Marine, centro museale di eccellenza nel cuore di Parigi, Place de la Concorde. Inizia così la sua “terza vita”, una trasformazione totale, di un edificio che ha attraversato la storia di Francia, da Luigi XV a oggi…

Nel ‘700, la prima vita

L'Hôtel de la Marine è uno dei due grandi palazzi voluti da Luigi XV per ornare quella che all’epoca era la Place Royale (il suo gemello, sull’altro lato della Rue Royale, ospita oggi il lussuoso 5 stelle Hotel de Crillon). A progettarlo è il primo architetto di corte Ange-Jacques Gabriel, a realizzarlo concretamente, fra il 1757 e il 1774, l’architetto Soufflot, e la destinazione è ospitare la Garde-Meuble (questo il primo nome dell’edificio) della Corona, la sezione dell’amministrazione che si occupava del mobilio e delle opere d’arte delle residenze reali. Fungendo anche da magazzino per i tanti tesori destinati ad arredare regge e palazzi. Una collezione strepitosa, e non a caso nel 1777 le sue gallerie erano aperte al pubblico ogni primo martedì del mese, da Pasqua ai Santi, dalle 9 alle 13: praticamente il primo museo pubblico di arti decorative di Parigi, diviso in tre sale, per le armi e armature, i grandi mobili e arazzi (oggi finiti in gran parte al Louvre), e i gioielli, compresi i Gioielli della Corona. Il palazzo ospitava anche diversi appartamenti tra cui l'abitazione dell'Intendente - Pierre-Élisabeth de Fontanieu (1767-1784) poi Marc-Antoine Thierry de Ville-d'Avray (1784-1792) - la cappella del Cardinale Richelieu, una lavanderia, una biblioteca, laboratori e stalle.

Allo scoppio della Rivoluzione, cambio di scena

Proprio perché custodiva armi, la Garde-Meuble viene saccheggiata dai rivoluzionari parigini la mattina del 13 luglio 1789, vigilia della presa della Bastiglia. Fu in quello stesso anno che il segretario di Stato della Marina si trasferì in una parte dell'edificio: infatti, quando il governo dovette unirsi a Luigi XVI costretto a lasciare Versailles per stabilirsi nel Palazzo delle Tuileries, il segretario di Stato della Marina, César Henri de La Luzerne, venne accolto al Garde-Meuble da suo cugino Thierry de Ville d'Avray. Nel 1804 è nei saloni di questo palazzo che viene dato il gran ballo per l’incoronazione a imperatore di Napoleone. Il Ministero della Marina si è intanto progressivamente ampliato e ha finito per occupare l'intero edificio: nel 1806 la Garde-Meuble diventa ufficialmente l’Hôtel de la Marine e inizia la sua seconda vita, che durerà fino al 2015. E proprio negli anni di passaggio da Garde-Meuble a Hôtel de la Marine un mistero degno di Arsenio Lupin: vengono rubati i gioielli della Corona!

Un furto clamoroso!

All’Hôtel de la Marine erano custoditi infatti diamanti, gioielli e pietre preziose fra le più rare del mondo, compreso il Bleu de France, il più grande diamante blu conosciuto e il Sancy, uno tra i più puri diamanti bianchi d'Europa. Ma il pezzo più incredibile della collezione era il Régent, il più puro e grosso diamante del mondo. La sera del 16 settembre 1792, le guardie che pattugliavano Place de la Révolution, come era stata ribattezzata la Place Royale, si accorsero che qualcuno era penetrato all’interno dell’edificio: i gioielli erano quasi tutti scomparsi! Come era stato possibile un furto simile?

Tutto iniziò nella notte tra l'11 e il 12 settembre 1792. Quella sera una banda di malviventi, guidata da un certo Paul Miette, ladro professionista, entrò nel magazzino Garde-Meuble. E si impossessò di gioielli e dei più grandi diamanti della Corona tra cui il Régent. Il giorno dopo, un altro gruppo di ladri penetrò nel magazzino e rubò altri gioielli. Nelle due sere seguenti, altri popolani entrarono nel palazzo per far festa: e solo il 16 settembre i soldati incaricati di sorvegliare il tesoro, allertati dai rumori, si resero conto del furto. 17 persone furono accusate, 12 condannate a morte, ma solo 5 giustiziate, il 13 ottobre 1792. Paul Miette, il capo e cervello del piano e probabilmente in possesso del Régent, evitò la ghigliottina e fu addirittura rilasciato. Chi era il vero mandante del furto? Perchè il luogo non era stato meglio sorvegliato? Come mai nessuno, neppure l’Intendente che risiedeva nel palazzo, si accorse dei ladri? Nei mesi seguenti, la maggior parte del bottino venne recuperato. Il Bleu de France verrà ritrovato solo nel 1806 tra i gioielli della collezione privata del duca di Brunswick, alla sua morte. In quanto ai mandanti del furto, i sospetti caddero su nomi illustri: il ministro della giustizia Danton (che fece rilasciare Paul Miette) e il ministro dell’interno Roland. Sempre che il furto non fosse stato ordinato dagli Inglesi…Mistero non ancora risolto dagli storici. La collezione di fatto è ormai dispersa, in parte venduta: solo una piccola sezione del prezioso tesoro appartiene ancora alla Francia ed è esposta al Louvre.

2021. Una Galleria del Tesoro Francese. La nuova vita dell’Hotel de la Marine

Quando il ministero della Marina lascia il palazzo, nel 2015, il futuro del sito viene affidato al Centre des Monuments Nationaux, che avvia un importante restauro: 6.000 m2 aperti ai visitatori (compresi i locali di rappresentanza e gli appartamenti del XVIII secolo) e 6.000 affittati ad aziende. L'apertura delle sale al pubblico permette di accedere al colonnato, ai saloni cerimoniali e agli spazi legati alla storia della marina. Tre focus speciali: - La sala da pranzo dove l’Intendente riceveva gli ospiti d’onore. Ogni dettaglio della decorazione era un capolavoro: il trumeau con specchio dal bordo scolpito sopra il camino, il pavimento con parquet stile Versailles... e tutto tornerà come allora. - Il grande studio, dove venne firmato nel 1848 l’atto di abolizione della schiavitù: splendido parquet, camino con i trumeau rivestiti in foglia oro e decorazioni in bronzo dorato e argentato. - Il tavolo mobile e la sala da pranzo di Madame Thierry de Ville d’Avray: gli ospiti di Madame potevano essere serviti nella sala da pranzo del mezzanino grazie a questo tavolo che, mosso da un ingegnoso sistema di corde e carrucole, poteva essere spostato da un piano all’altro. Un’installazione così costosa che Luigi XV rinunciò ad averla al Trianon di Versailles! Sono possibili diversi percorsi di visita, e la galleria dell’Hôtel de la Marine presenta una selezione di capolavori della Fondation Collection Al Thani, costituita dallo sceicco Hamad Bin Abdullah Al Thani e composta da oltre 6.000 opere dall'antichità ai giorni nostri, che sono oggetto di una presentazione al pubblico per un periodo di vent'anni, attraverso mostre temporanee a rotazione. I percorsi e le attività, utilizzando le più recenti innovazioni digitali, fanno del monumento un luogo chiave della diffusione della cultura francese, senza dimenticare…

I piaceri del gusto

Fra le chicche del nuovo Hotel de la Marine ci sono infatti anche tre aree di ristorazione: - La sala da tè, affidata al grande chef Alain Ducasse con il suo marchio Musiam, sarà allestita nel vecchio appartamento del guardiano generale e proporrà dolci e piatti leggeri e raffinati. - Il ristorante si affaccerà sul cortile d’onore e proporrà un menù curato dallo chef stellato Jean-François Piège, incentrato sulla tradizione gastronomica francese. - E al bar si potranno gustare le creazioni del famoso pastry chef Christophe Michalak.

www.hotel-de-la-marine.paris

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