5 minuti per sapere tutto sul Natale in Provenza

Santon, presepe e altre tradizioni

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© Mike Fouque / Adobe Stock

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 17 novembre 2019, aggiornato il 25 ottobre 2022

Il grano di Santa Barbara, il presepe o i tredici dolci del Cenone. La Provenza coltiva le tradizioni natalizie improntate a credenze cristiane o portatrici di una fortissima identità regionale. Ecco una panoramica delle tradizioni che avvolgono di magia queste feste natalizie.

Il grano di Santa Barbara

Nitr / Adobe Stock
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La patrona dei minatori e degli artigiani, festeggiata il 4 dicembre, non avrebbe molto a che fare con la tradizione della semina in Provenza. Tuttavia, è proprio il giorno di Santa Barbara che si piantano semi di grano o di altro tipo in tre ciotole foderate di cotone idrofilo umido. Innaffiati quotidianamente, daranno vita a folti germogli verdi il 24 dicembre. Sono forieri di prosperità, come nei rituali pagani in cui il loro germogliare annunciava raccolti abbondanti. È anche un ottimo modo per far aspettare i bambini fino al 24 dicembre.

Per saperne di più sulla tradizione della Sainte-Barbe in Provenza

I Santon delle feste

Jacky Jeannet / Adobe Stock
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La tradizione dei santons, queste piccole statuette di argilla, sviluppata da un uomo di Marsiglia, iniziò nel 1803 quando si tenne per la prima volta una fiera in città. I santons o “piccoli santi” adornarono presto il lettino. La Vergine e San Giuseppe, l'asino e il bue, il pastore e le sue pecore, il pescivendolo... Sono rappresentate figure cristiane, i mestieri della Provenza rurale e personaggi come l'angelo di Boufareu che guida le persone alla stalla. Le abilità dei fabbricanti di santon di Aubagne e di altre zone della regione sono messe in mostra nelle fiere del santon, che sono gli autentici mercatini di Natale della Provenza. Marsiglia rimane la capitale di questo evento secolare.

Incontra i fabbricanti di santon della Provenza

Il presepe o la Provenza in miniatura

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Del muschio appena raccolto per raffigurare la macchia mediterranea, alcuni ramoscelli di timo per rappresentare gli ulivi, un po’ di fogli di alluminio per dare forma a un corso d’acqua… Con l’avvicinarsi del Natale, ogni famiglia ha i suoi segreti per realizzare il proprio presepe, scenografie in miniatura della Provenza dove la Natività è messa in scena grazie ai Santon (vedi paragrafo precedente). Il piccolo Gesù è posizionato nella stalla il 24 dicembre dopo mezzanotte, mentre i Re Magi fanno la loro apparizione il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, per portare i loro doni.

La tradizione vuole che il presepe sia smontato alla Candelora, il 2 febbraio, giorno della presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. Sebbene la regione non abbia il monopolio assoluto della tradizione del presepe, questa tradizione resta senza dubbio irrinunciabile nel Natale provenzale.

Per saperne di più sulla tradizione dei presepi in Provenza

Il Cenone del 24 dicembre

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Il pranzo di Natale in Provenza è un termine improprio, visto che è tradizionalmente composto da piatti magri (senza carne)? In ogni caso, si tratta di un pasto abbondante, detto gros souper, poiché comprende tre, sei o sette portate, a seconda della famiglia. Lumache, baccalà, muge, cardi e sedano sono di solito presenti nel menu per chi è appassionato della tradizione provenzale. Ci sono alcune regole da seguire quando si apparecchia: tre tovaglie bianche per ricordare la Santissima Trinità, ciotole di grano per il giorno di Santa Barbara e i famosi tredici dolci proprio all'inizio del pasto... Buon appetito!

Il corteo dei 13 dessert

Che cosa sarebbe un Natale in Provenza senza questi tredici dolci, in riferimento a Cristo e ai suoi dodici apostoli? Non esiste una lista fissa di dolci, ma certo non possono certo mancare fichi, uva passa, mandorle e noci (chiamati i 4 mendicanti, in quanto evocano gli ordini religiosi che hanno fatto voto di povertà, i datteri, il torrone - blanc a base di albume montato a neve, noir a base di miele o zucchero) e il gibassié o pompe à l’huile, una sorta di focaccia dolce fatta con olio d'oliva fruttato. Oltre a queste preparazioni, si ritrovano spesso i calissons d’Aix-en-Provence o le navette di Marsiglia, frutta fresca come l’uva o i mandarini, frutta candita, cotognata…

Tutto quello che c'è da sapere sulla tradizione dei 13 dessert di Provenza

Il dono dei pastori

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Nelle zone più rurali o più intrise di tradizione, la cerimonia del pastrage (da lou pastre, ovvero “pastore” in provenzale) continua ad incantare la messa di mezzanotte. In pieno periodo di agnellatura (ovvero il tempo in cui le pecore figliano), una processione di pastori viene a presentare l’agnello appena nato all’officiante e all’assemblea al suono del flauto e del tamburello. La giovane pecora viene trasportata in un carretto illuminato di candele. Questa celebrazione è a volte rinviata al mese di gennaio, come a Saint-Martin-de-Crau, vicino ad Arles.

La pastorale o il teatro di Natale

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A volte una pastorale accompagna la Messa di mezzanotte e resta il sinonimo di un Natale tradizionale in Provenza. Si tratta di una rappresentazione teatrale della Natività, cantata e parlata in provenzale. Un po' come se i Santon del presepe prendessero vita…

La Pastorale, teatro di Natale in Provenza

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Per Charlotte Cabon

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