5 minuti per sapere tutto sui Climat di Borgogna

Ispirazioni

BorgognaGastronomia e Vino

Eléonore H/Adobe Stock
© Eléonore H/Adobe Stock

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 1 ottobre 2019, aggiornato il 17 ottobre 2023

In Borgogna, quando si parla di Climat non è al clima che ci si riferisce bensì agli appezzamenti che costituiscono il territorio viticolo da Dijon a Santenay. France.fr è andata alla scoperta di questa specificità regionale inserita nel patrimonio mondiale dell’Unesco.

Una specificità della Borgogna

Eléonore H/Adobe Stock
© Eléonore H/Adobe Stock

Inutile cercarli altrove, i Climat esistono solo in Borgogna! Inseriti nell’elenco del patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2015, i Climat sono il risultato di un modello di viticoltura che unisce il vino al suo specifico luogo di origine. Questi appezzamenti coltivati a vite, sapientemente delimitati, presentano ognuno caratteristiche geologiche e di esposizione specifiche le quali, dopo l’intervento dell’uomo e delle sue sapienti tecniche, danno origine a vini dal gusto unico. Si contano 1.247 Climat in tutta la regione, estesi su un sottile nastro di terra lungo circa 60 chilometri, che va da Dijon al sud di Beaune.

Nomi suggestivi

Chassagne, Puligny, Montrachet… La maggior parte dei nomi dei Climat, oggi sinonimi di grand cru, risale al Medioevo. Traducono una caratteristica geografica o geologica dell’appezzamento. "Romanée" per esempio indica la vicinanza con un’antica strada romana; "Perrières" rimanda a un suolo pietroso; "Montrachet" fa riferimento a una collina spoglia, calva ( rache è la tigna).

2.000 anni di eredità

I Climat sono il frutto di una tradizione di viticoltura risalente a oltre 2000 anni fa, all’epoca gallo-romanica, come attesta un’antica vite scoperta nel 2008 a Gevrey-Chambertin. Dopo i Romani, ci pensarono i monaci delle abbazie cistercensi e benedettine, poi i Duchi di Valois-Borgogna, quindi i mercanti, i viticoltori… Tutti hanno concorso alla reputazione del vigneto della Borgogna come lo conosciamo oggi.

Una tradizione viticola arricchita di appuntamenti festosi e gastronomici

Nei Climat, la tradizione si fa rispettare. Dal 1859, ogni ultimo week-end di novembre, Beaune accoglie un pubblico festante per la vendita all’asta dei vini degli Hospices de Beaune, l’importante istituzione ospedaliera che detiene alcuni tra gli appezzamenti più prestigiosi della regione. A gennaio è la volta della Saint-Vincent Tournante, una manifestazione itinerante che celebra il patrono dei vigneron con tanto di sfilate, degustazioni e altri banchetti. È un appuntamento imperdibile, organizzato dalla Confrérie des Chevaliers du Tastevin, che ha sede al Clos de Vougeot, dove organizza pantagruelici banchetti per oltre 600 commensali! Senza dimenticare il Mese dei Climat, la festa che ogni anno, a giugno, celebra l’inserimento dei Climat nel patrimonio mondiale dell'Unesco con un folto programma di visite, degustazioni, escursioni e festosi eventi. Saint-Vincent Tournante Mese dei ClimatDai muerger alle cabote__

Dai muerger alle cabote

Eléonore H/Adobe Stock
© Eléonore H/Adobe Stock

Qui un muretto di pietra, là una cabote, la tipica capanna con muri a secco adibita a magazzino o riparo per i vignaioli, poco oltre un muerger, caratteristica edificazione in pietra della regione… E poi naturalmente i Clos, i vigneti chiusi circondati da muretti di pietra al centro dei quali spesso si erge un castelletto. Tutte queste costruzioni fanno parte del tipico paesaggio dei Climat.

I Climat hanno la loro casa

Per saperne di più sul vigneto borgognone, i suoi Climat e i Grand Cru, bisogna assolutamente visitare la Maison des Climats, a Beaune, dove una mostra digitale e immersiva permette al visitatore di immergersi nella storia vitivinicola della regione. Maison des Climats

Per saperne di più:

Per Rédaction France.fr