A partire dal 4 settembre, opere iconiche, di cui alcune mai esposte prima a Parigi, saranno esposte al Muséè national Picasso-Paris per una grande mostra che interroga sulla definizione di capolavoro.
Durante tutta la sua carriera, Picasso ha esplorato nuovi modi di espressione conducendo un’instancabile ricerca della perfezione. Ma qual era il senso della definizione di capolavoro per il gigante dell’arte moderna? La nuova mostra del Musée national Picasso-Paris cerca di dare una risposta a quest domanda ripercorrendo la genesi di alcune delle sue opere più emblematiche: dalla creazione fino ai commenti della critica.
Alcune opere per la prima volta in mostra a Parigi
Per raggiungere questo scopo opere fondamentali, alcune mai esposte a Parigi, sono arrivate nelle sale del museo sia grazie a prestiti e a collaborazioni straordinarie sia a campagne di restauro inedite.
I visitatori potranno così scoprire Scienza e Carità, uno dei primi quadri realizzato da Picasso all’età di 16 anni, gli Arlecchini, figure malinconiche che pervadono la sua opera, il trio formato da Le bagnanti mai riunite in Francia prima d’ora, o ancora La Danza, dipinto che l’artista si rifiutò di vendere per molti anni.
Senza dimenticare Les Femmes à leur toilette, uno splendido collage datato 1937-1938 e uno dei capolavori del Musée national Picasso-Paris che viene presentato per la prima volta dopo il suo recente restauro, terminato proprio nel 2018.
Arricchito dall’eccezionale archivio del museo, questo percorso ridisegna il cammino che le opere hanno seguito per diventare capolavori, ripercorrendo mostre, rassegne e lavori di cui sono state protagoniste. La mostra si interroga inoltre sul passaggio alla dimensione intima del capolavoro picassiano, come nel caso di * Le petit cheval*, scultura sbalorditiva realizzata da suo nipote Bernard Ruiz Picasso partendo dagli elementi in metallo di un tavolo con le ruote!
Per Anne-Claire Delorme
Giornalista viaggiatrice