Lunedì 15 aprile 2019. Gli occhi del mondo sono puntati su Notre-Dame mentre prende fuoco. Sebbene la cattedrale sia bruciata per diverse ore, le fondamenta e la facciata sono rimaste intatte. Monumento storico più visitato d'Europa, con 13 milioni di visitatori all'anno, la Grand Dame ha lasciato il segno nei cuori e nella storia. In attesa della sua riapertura nel dicembre 2024, ripercorriamo la storia di Notre-Dame de Paris in 12 date che hanno contribuito a creare l'aura di questo gioiello, patrimonio mondiale dell'Unesco
1163: la posa della prima pietra
Sotto il regno di Luigi VII, il vescovo di Parigi Maurice de Sully decide nel 1160 di far erigere una maestosa cattedrale in onore della Vergine Maria a Parigi, al posto della cattedrale Saint-Étienne, sull’île de la Cité. Il re, il popolo e la Chiesa sostengono tutti il progetto. La posa della prima pietra avverrà tre anni dopo, nel 1163.
1239: una preziosa reliquia
Notre-Dame non è ancora ultimata, ma accoglie già un tesoro sacro portato a Parigi da San Luigi: la corona di spine del Cristo. Viene organizzata una cerimonia di accoglienza per presentare la reliquia ai parigini.
1272: un gioiello in stile gotico
Dopo più di 100 anni di lavori, la cattedrale è ultimata. Da questa lunga attesa per vedere Notre-Dame terminata è nata l’espressione francese “aspettare 107 anni”, a significare un’attesa prolungata. All’epoca è una delle più grandi cattedrali occidentali e rappresenta già un capolavoro dell’arte gotica.
1789: il Tempio della Ragione
Simbolo di potere, Notre-Dame è particolarmente bistrattata durante la Rivoluzione francese. Il suo tesoro è saccheggiato, le statue sono nel migliore dei casi decapitate, quando non integralmente distrutte, la guglia viene smontata… Spogliata della sua funzione religiosa, è adibita a Tempio della Ragione e successivamente a magazzino per il vino. C’è chi ipotizza persino di raderla al suolo e di venderne le pietre. Ma la cattedrale sopravvivrà a questo tormentato periodo della Francia.
1804: l’incoronazione di Napoleone
Notre-Dame, riconsegnata al culto cattolico due anni prima, è teatro dell’incoronazione di Napoleone I a imperatore dei francesi da papa Pio VII. Tra la Messa e l’Incoronazione, la cerimonia dura più di cinque ore ed è immortalata in uno dei quadri più celebri del Louvre: “L’Incoronazione di Napoleone” di Jacques-Louis David.
1831: Victor Hugo alla riscossa
Dopo la Rivoluzione, i danni del tempo e il disinteresse dei parigini causano il decadimento della cattedrale. Victor Hugo, innamorato del monumento, decide di ridarle lustro nel suo romanzo Notre-Dame de Paris. Poco amata in quegli anni, il mondo la riscopre sotto una nuova luce e si impegna per offrirle i restauri di cui ha bisogno.
1844: la guglia di Viollet-Le-Duc
È varato un immenso cantiere di restauro e rinnovo sotto la direzione di Eugène Viollet-Le-Duc. Questo architetto appassionato ridona tutta la sua maestosità a Notre-Dame, arricchendola di garguglie, chimere, stigie e altre statue. Decide anche di realizzare una nuova guglia, ispirata a quella della cattedrale di Orléans, per il tetto. Dopo 20 anni di lavori, Notre-Dame acquisisce più o meno il volto che tutti conoscevano prima dell’incendio. È proprio la guglia di Viollet-Le-Duc che colpirà i cuori ardendo e consumandosi prima di crollare avvolta dalle fiamme il 15 aprile 2019.
1944: un "Magnificat" per la Liberazione
Dopo la riconquista di Parigi a seguito della Guerra dei Cent’anni nel 1437, i parigini celebrano nel sagrato della cattedrale le loro vittorie militari. Nel XV secolo come nel 1918 si canta il Te Deum, l’inno delle feste e delle vittorie. Il 26 agosto 1944, viene interpretato un Magnificat per celebrare la Liberazione.
1991: l'inserimento nel patrimonio mondiale dell'Unesco
Come altri edifici parigini sulle due rive della Senna, anche Notre-Dame è iscritta nel patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO che l’annovera tra i “capolavori architettonici” e la designa punto di riferimento dell’architettura gotica.
2019-2023: una straordinaria ricostruzione
Nel 2019 Notre-Dame festeggia in pompa magna il suo 850° anniversario. Poi, nel bel mezzo dei lavori di ristrutturazione, la cattedrale diventa involontariamente protagonista della propria storia dopo che un incendio ne devasta il tetto. Molte opere sono state salvate e le fondamenta dell'edificio hanno retto. Grazie alla forte mobilitazione in Francia e a livello internazionale, la cattedrale si appresta a scrivere una nuova pagina della sua storia grazie a un eccezionale piano di ricostruzione che prevede il restauro della struttura del tetto, della guglia e della grande copertura. All'interno dell'edificio, le murature e le volte, così come il recinto del coro e le decorazioni della sacrestia, sono state restaurate rispettando i disegni e le tecniche delle diverse epoche in cui sono state realizzate (dal XIII al XIX secolo), a testimonianza della grande vitalità delle arti e dei mestieri in Francia.
2024: la riapertura
Dopo quasi cinque anni di lavori e la mobilitazione di numerosi mestieri - falegnami, coperturisti, muratori e scalpellini, metalmeccanici, maestri vetrai, pittori e scultori - la cattedrale di Notre-Dame de Paris riaprirà le sue porte il 7 e 8 dicembre 2024.
In vista della grande affluenza di pubblico prevista per questa riapertura, saranno disponibili slot di prenotazione su un'applicazione dedicata. Nel frattempo, proseguono i lavori di restauro della croce di Chevet, dell'angelo con la tromba e delle campane della torre nord. Una nuova pagina della storia di Notre-Dame de Paris.
Consigli e raccomandazioni
Per aiutare i visitatori di Parigi ad attendere la riapertura del monumento, sotto il piazzale è stata allestita una mostra unica nel suo genere. Essa porta i visitatori nel cuore del cantiere e dei mestieri artistici al lavoro durante la ristrutturazione. Se state pianificando un viaggio a Parigi dopo la riapertura della cattedrale, programmate la vostra visita al di fuori dei periodi di punta (vacanze, weekend festivi lunghi) e con largo anticipo. Per ottimizzare gli spostamenti e ridurre l'inquinamento, privilegiate la bicicletta e i trasporti pubblici. Buon soggiorno a Parigi!
Per Clémentine Santerre